Il Giappone è la nazione dove forse – fra tutte – è più evidente la convivenza di due impulsi antitetici: la conservazione di una cultura millenaria e la spinta verso il futuro che segue l’evoluzione del mondo. Ed è proprio questa tensione, incarnata perfettamente dai suoi abitanti, che rende il Paese del Sol Levante una delle mete più affascinanti per i viaggiatori.
Sì, perché in Giappone passato, presente e futuro si fondono dando vita a una realtà dalle mille sfaccettature. Una realtà che attira ogni anno milioni di turisti, attratti – oltre che dalle innumerevoli attrazioni che il Paese offre – dalle usanze e dalle tradizioni che traggono origine dai secoli scorsi, riadattate all’epoca contemporanea. Usi e costumi che raccontano di un popolo tanto stravagante, quanto aderente alle convenzioni.
Ecco perché, per chi decide di visitare il Giappone, è importante conoscere la storia, la cultura, ma soprattutto le regole e le consuetudini dietro la filosofia di vita del popolo nipponico.
Ma quali sono i simboli della cultura giapponese?
Vivere gli spazi: la casa giapponese
A fianco dei micro-appartamenti di Tokyo sviluppati su terreni ridotti per rispondere alla crescita demografica della capitale, basta allontanarsi dal centro per incontrare autentiche case giapponesi tradizionali.
Linee pulite, materiali naturali e arredi minimalisti: questi gli elementi che caratterizzano le abitazioni tradizionali del Giappone, concepite con l’intento di creare uno spazio per l’uomo in armonia con l’ambiente circostante.
La struttura della casa tradizionale è costituita infatti da travi e pilastri di legno su cui si muovono pareti scorrevoli di legno e carta di riso, ideali per l’illuminazione e l’areazione degli spazi e per comporre l’ambiente a seconda delle necessità. Il pavimento, invece, è ricoperto da tatami: pannelli rettangolari modulari, costituiti da un telaio di legno rivestito da paglia intrecciata e pressata, che aggiungono un tocco autentico e funzionale all’ambiente.
L’abitazione tradizionale prevede che gli arredi siano ridotti al minimo indispensabile: una credenza e pochi armadi, al cui interno sono contenuti i futon, i materassi che – la sera – vengono srotolati per fungere da letto.
Queste abitazioni rappresentano lo spirito dello stile di vita giapponese, che promuove la semplicità e l’eliminazione del superfluo, offrendo uno spazio essenziale ma funzionale. Scoprire la casa giapponese tradizionale è un modo per comprendere meglio la cultura nipponica e la sua filosofia basata sull’armonia e il rispetto per la natura.
A tavola in Giappone
La cucina giapponese è entrata – a ragion veduta – a far parte dei sapori orientali più amati dagli italiani. Ma oltre al sushi, la tradizione gastronomica nipponica è estremamente varia e risponde ai gusti di tutti i palati: ramen, okonomiyaki, udon sono solo alcuni dei piatti che si possono assaggiare in Giappone.
Quando ci si siede a tavola, però, è bene seguire poche semplici norme comportamentali per sentirsi un vero giapponese.
Eccone alcune:
- Prima di mangiare, viene servita una salviettina umida e calda chiamata oshibori da utilizzare per pulirsi le mani. Attenzione: per pulirsi le mani, non da passare su collo e viso come fosse un asciugamani!
- Fare rumore con la bocca mentre si sorseggia la zuppa o si mangiano gli spaghetti non è considerato maleducazione, ma segno di apprezzamento;
- Non versare da soli la bevanda nel bicchiere, ma lasciare che siano gli altri commensali a farlo. Farlo da soli può essere interpretato come un gesto irrispettoso o – peggio – come sintomo di alcolismo;
- Non infilzare le bacchette perpendicolari alla ciotola del riso: è considerato un simbolo di morte, perché richiama le cerimonie funebri;
- Mai lasciare la mancia, è considerato un insulto. In Giappone vige la regola che chi lavora è tenuto a dare il massimo per rendere un buon servizio agli altri, non per guadagnare qualche spicciolo in più.
Alcune regole di galateo
Le buone abitudini non si esauriscono a tavola, ma esistono altre regole da seguire per essere considerato un buon giapponese (o un buon turista che rispetta le norme giapponesi).
Quando ci si saluta, non ci si stringe la mano. In Giappone, infatti, non è gradito il contatto fisico in pubblico, perciò l’usanza prevede l’inchino come segno di rispetto. La stessa cosa vale per le effusioni: per strada, baciarsi o tenersi per mano è visto come un atteggiamento poco consono.
Di contro, sputare per terra non è considerato un gesto maleducato, come sudare abbondantemente e addormentarsi sui mezzi pubblici non sono azioni da mascherare, bensì da sottolineare come dimostrazione del fatto di essere esausti e affaticati per aver lavorato tanto. Il Giappone è uno dei Paesi dove l’operosità è ai primi posti e essere parte di questo meccanismo, per i giapponesi, è un motivo di onore.
Esistono altre attività che è preferibile non compiere per strada come soffiarsi il naso, fumare (cosa invece accettata all’interno dei locali) o mangiare (che invece è normale a bordo dei mezzi pubblici, come il treno).
I giapponesi poi sono decisamente superstiziosi: in loro presenza, è bene non nominare il numero quattro, che si pronuncia in modo simile alla parola “morte”. È perciò sconsigliato fare un regalo composto da quattro elementi. Lo stesso vale per il numero nove, il cui suono è simile alla parola “sofferenza”: ecco perché, negli ospedali, manca sempre la stanza numero nove.
Ora che conosci tutte le abitudini e le regole comportamentali, sei pronto per partire per il tuo viaggio in Giappone: una metà che saprà conquistarti e da cui non vorrai più tornare. Di sicuro.
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