10 cose che non sai sul Giappone (e da sapere prima di partire)

Il Giappone sta vivendo un vero e proprio boom turistico. Merito del suo fascino intramontabile, certo, ma anche di condizioni economiche favorevoli per i viaggiatori europei, come il recente cambio euro-yen vantaggioso. Il flusso di visitatori è cresciuto a tal punto che il Paese ha iniziato a valutare misure contro l’overtourism.

Ma tutto questo non sorprende: il Giappone esercita un’attrazione irresistibile grazie al perfetto equilibrio tra tradizione millenaria e modernità estrema, tra spiritualità zen e iper tecnologia, tra rigore e creatività. Un mondo affascinante, spesso lontano anni luce dai nostri riferimenti culturali.

Prima di partire, però, è utile conoscere qualche curiosità e dettaglio inaspettato sulla vita quotidiana giapponese. Ecco 10 cose che (forse) non sai sul Giappone e che potrebbero sorprenderti più di un viaggio in Shinkansen.

10 curiosità sul Giappone

Negli onsen sono vietati i tatuaggi (e si entra nudi)

Gli onsen, le celebri sorgenti termali naturali giapponesi, sono molto più di un semplice bagno caldo: rappresentano un vero e proprio rituale di purificazione e rigenerazione, profondamente radicato nella cultura locale. Si trovano sia in strutture pubbliche che private e funzionano un po’ come le nostre terme, ma con alcune importanti differenze.

La prima: si entra completamente nudi. Niente costume da bagno, ma uomini e donne in aree separate.
La seconda: chi ha tatuaggi potrebbe non essere ammesso. In Giappone, infatti, i tatuaggi sono storicamente associati alla Yakuza, la criminalità organizzata, e ancora oggi molti onsen tradizionali vietano l’ingresso a chi ne porta, anche piccoli. La buona notizia? Sempre più strutture, soprattutto nelle zone turistiche, stanno diventando più flessibili, accettando clienti tatuati o fornendo cerotti coprenti. In ogni caso, è sempre meglio informarsi in anticipo per evitare sorprese sgradite.

Il vero sushi non è quello che mangiamo in Italia

Dimenticati gli uramaki dai gusti improbabili, le salse agrodolci e gli all you can eat a cui siamo abituati nel Belpaese. In Giappone, il sushi è tutta un’altra storia: essenziale, elegante e radicato nella tradizione.

Le varianti più autentiche sono poche ma eccellenti: i nigiri (piccole porzioni di riso modellato a mano, sormontato da una fettina di pesce crudo) e i temaki (coni di alga nori ripieni di riso e pesce). Il protagonista indiscusso? Il tonno, spesso accompagnato solo da un tocco di wasabi.

Puoi gustarlo in due contesti molto diversi ma ugualmente affascinanti: nei ristoranti di alto livello, dove il sushi chef ti serve direttamente al bancone, oppure nei ristoranti a nastro trasportatore (kaiten sushi), dove i piatti scorrono davanti a te. La certezza è una sola: ovunque lo assaggerai, sarà buonissimo!

sushi giappone

Gli oggetti si porgono sempre con due mani

In Giappone, l’etichetta è una cosa seria. Le buone maniere non sono semplici formalità, ma un’espressione autentica di rispetto verso l’altro. Un gesto apparentemente semplice – come consegnare un oggetto – può dire molto sul tuo modo di relazionarti.

Che si tratti della carta di credito al ristorante o del biglietto da visita in un incontro di lavoro, ricorda sempre di usare entrambe le mani. Questo piccolo gesto comunica attenzione, rispetto e consapevolezza delle usanze locali. Un dettaglio che può fare la differenza nel creare una buona impressione e dimostrare sensibilità verso la cultura giapponese.

In metropolitana non si mangia e non si parla al telefono

Nelle grandi città giapponesi come Tokyo, Kyoto o Osaka, la metropolitana è il mezzo di trasporto più utilizzato: efficiente, puntualissima e con una rete capillare che collega ogni angolo della città.

Ma attenzione: il comportamento da tenere a bordo è molto diverso da quello a cui siamo abituati in Italia. In Giappone, la metropolitana è uno spazio condiviso che richiede silenzio e discrezione. È considerato scortese e poco igienico mangiare o bere, per evitare odori e rumori che possano disturbare gli altri passeggeri.

Lo stesso vale per le telefonate: nessuno parla al cellulare. I passeggeri preferiscono usare il telefono per messaggiare, leggere o giocare in silenzio. Il risultato? Un’atmosfera quasi ovattata, dove regna il rispetto reciproco.

Si tolgono le scarpe prima di entrare in casa (e non solo)

In Giappone, l’attenzione per l’igiene e il rispetto degli spazi comuni è parte integrante della cultura quotidiana. Se vieni invitato a casa di qualcuno, preparati a togliere le scarpe all’ingresso: è un gesto fondamentale per non portare lo sporco del mondo esterno all’interno dell’ambiente domestico.

Ma non finisce qui: anche in molti ristoranti tradizionali, ryokan (locande tipiche) e templi, ti verrà chiesto di fare lo stesso, soprattutto se il pavimento è rivestito in tatami, le tradizionali stuoie di paglia intrecciata. Nessuna preoccupazione: ti verranno sempre fornite comode ciabatte – spesso in più taglie – per muoverti con agio all’interno. Trovare un cestino è un’impresa impossibile.

giappone scarpe

Incartare i regali è una cosa seria

In Giappone sarà difficile resistere alla tentazione di acquistare souvenir, oggetti di artigianato o prodotti tipici. Magari con l’idea di regalarli una volta tornato a casa. Ma attenzione: qui, la presentazione è importante quanto il contenuto.

I commessi e le commesse sono veri e propri artisti dell’incarto: in pochi minuti, confezionano ogni acquisto con una cura e una precisione straordinarie, trasformando il pacchetto in qualcosa di elegante e raffinato. A tal punto che, spesso, sembra quasi un peccato aprirlo.

Nei negozi e nelle stazioni si trovano gli ombrelli di cortesia

In Giappone, tutto è pensato per rendere la vita quotidiana più fluida e ordinata, anche quando piove. Nelle stazioni, nei negozi e perfino nei centri commerciali è facile trovare ombrelli di cortesia: a disposizione gratuita o a noleggio, pronti per essere utilizzati durante un acquazzone improvviso e restituiti una volta tornato il bel tempo.

Un sistema semplice ma geniale, basato sulla fiducia e sul rispetto reciproco, che incarna perfettamente lo spirito organizzato e collaborativo della società giapponese.

Nelle stazioni della metro di Tokyo si possono collezionare timbri

Se sei un amante dei dettagli e dei ricordi unici, c’è una tradizione giapponese che non puoi perderti: gli “Eki Stamp”. Nascosti in bella vista nelle stazioni della metropolitana (soprattutto sulla linea JR) e in molti templi, musei e luoghi turistici, questi timbri illustrati rappresentano simboli iconici della zona o del luogo in cui ti trovi.

Trovarli diventa una sorta di caccia al tesoro urbana, e collezionarli su un quaderno o bloc-notes è un modo originale e gratuito per documentare il tuo viaggio con un tocco nostalgico tutto giapponese.

I giapponesi amano fare le file

Che sia per entrare al ristorante, salire sulla metro o acquistare un prodotto molto richiesto, in Giappone le persone fanno la fila con ordine, pazienza e rispetto. Nessun caos, nessuna corsa all’ultimo posto: le code si formano spontaneamente e vengono rispettate con disciplina quasi impeccabile.

Dimentica le file disordinate a cui siamo abituati in Italia: qui ognuno aspetta il proprio turno in silenzio, spesso seguendo linee tracciate a terra che indicano dove posizionarsi. Un’abitudine che riflette l’armonia e il senso civico profondamente radicati nella società giapponese.

fila giappone

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